
VENERDI 13 PARTE II – Oggi ricorrono 40 anni dall’uscita di Venerdì 13 Parte II (Friday the 13th Part 2) di Steve Miner. Il film infatti uscì il 30 aprile 1981 ed è il sequel del celebre horror slasher Venerdì 13, diretto da Sean S. Cunningham. Questo secondo capitolo non solo ha dato vita ad una delle più prolifiche saghe horror della storia del cinema (la saga di Venerdì 13 conta ben 10 film), ma ha ufficialmente portato sullo schermo l’assassino Jason, che nel corso del franchise è diventato un personaggio iconico rendendolo uno dei personaggi più riconoscibili del genere.
Per rendere omaggio al film che ha dato il via alla figura dell’assassino Jason, ecco dunque 10 fatti curiosi che forse non conoscevate.
ATTENZIONE! Contiene spoiler!
1. Quando il regista chiese ad Adrienne King di riprendere il suo ruolo di Alice – la protagonista del primo film –, l’attrice rispose che sarebbe tornata sul set solo per un breve periodo di tempo, perché dopo aver recitato nel primo Venerdì 13, la King iniziò ad essere perseguitata da uno stalker che era entrato nel suo appartamento spaventandola a morte.
2. Nel film è stato tagliata una scena di un omicidio con doppio impalamento per evitare l’“X-Rating”, ovvero la censura per i minori di 18 anni. Un’immagine di questa scena tagliata è presente sul retro del VHS del film. La scena di impalamento è ripresa da Reazione a Catena di Mario Bava.
3. In questo film Jason è vestito esattamente come il killer di La città che aveva paura (1976, Charles B. Pierce). L’unica differenza è che il sacco che indossa Jason ha un solo buco per l’occhio, e la sua camicia ha una trama differente.
4. La trama di questo sequel fece rimanere di stucco gran parte degli ideatori del primo Venerdì 13. Betsy Palmer, Tom Savini e Sean Cunningham fecero notare pubblicamente quanto fosse stupida l’idea che Jason fosse rimasto vivo per tutto quel tempo: se fosse stato davvero vivo fin dal principio allora sarebbe potuto andare subito da sua madre a rassicurarla, il che avrebbe reso inutili tutti gli omicidi del primo film.
5. Anche se Warrington Gillette è accreditato come l’interprete di Jason, nella maggior parte delle scene il personaggio fu interpretato dallo stuntman Steve Dash. Gillette interpretò la parte di Jason senza maschera nella scena finale in cui irrompe dalla finestra. Dash non fu contento di non essere stato accreditato nel ruolo di Jason. Quando venne recuperato il materiale di archivio di questo film per il sequel, solo Dash viene nominato come interprete di Jason.
6. Nella scena finale la testa mummificata della signora Voorhees – la madre di Jason, interpretata da Betsy Palmer – non è finta, ma è la testa dell’attrice. La scena si conclude con un primo piano della Voorhees che termina con un fermo immagine prima che compaiano i titoli di coda. In origine però la scena finiva con la signora Voorhees che apriva gli occhi sorridendo allo spettatore, ma Steve Miner decise di cambiare la scena perché secondo lui avrebbe tolto impatto al film.
7. In origine il nome di Jason doveva essere Josh, ma lo sceneggiatore Victor Miller decise che non era abbastanza spaventoso, così cambiarono il nome dell’assassino con Jason.
8. Secondo quanto affermato da Adrienne King, non c’era una sceneggiatura per la sua scena iniziale, e proprio per questo motivo l’attrice non sapeva che sarebbe morta. Arrivò sul set e solo in quel momento scoprì che Jason avrebbe ucciso il suo personaggio. Così la King improvvisò tutto, anche la telefonata con la madre.
9. Durante la scena clou della lotta finale tra Jason e Ginny, Jason alza il piccone per bloccare il colpo di machete della protagonista. Amy Steel, che interpretava Ginny, disse che nel primo ciak sbagliò il tempismo e finì col colpire il dito di Steve Dash, mandandolo al pronto soccorso. Steve Dash ha delle foto di sé stesso in ospedale, vestito da Jason con il machete finto ancora conficcato nella spalla. Dopo che il suo dito fu ricucito e medicato, Dash tornò sul set quella stessa notte ed insisté per finire la scena.
10. La cabina che fu il set del film, Packanack Lodge, fu venduta su eBay per 15 mila dollari nel novembre del 2003.