1920\1922 la Germania è nel caos. Scioperi e manifestazioni in Sassonia, nella Rhur, in Amburgo, una devastante crisi economica, una sorta di guerra civile che oppose la Repubblica di Weimar ritiratasi a Dresda al governo golpista di destra insediatosi a Berlino, l’impossibilità di tener fede agli impegni economici imposti alla Germania dai vincitori della I guerra mondiale, la Francia che occupa la Rhur, Hitler che tiene il suo primo discorso pubblico. E’ in questo clima che si sviluppa e si impone anche nel cinema, dopo la pittura, l’espressionismo tedesco.
E’ una sorta di rifiuto del realismo usando qualunque mezzo a disposizione, Fondali dipinti, cupi e scuri, abitazioni sghembe, ombre distorte, scalinate incurvate ed irregolari, una recitazione volutamente innaturale, totalmente irrealistica, una illuminazione che proveniendo spesso da fonti laterali e frontali produceva ombre più che “vera” luce.
Il Gabinetto del Dott, Caligari di Robert Wiene considerato uno dei capolavori del Cinema Espressionista esce nel 1920. Nel 1922 esce Nosferatu il Vampiro (Nosferatu eine Symphonie des Grauens) di Friedrich Wilhelm Murnau. Scritto da Henrick Galeen, liberamente ispirato a Dracula di Bram Stoker, cambiando nomi, luoghi ed in parte personaggi per non dover pagare i diritti di autore, Nosferatu racconta il viaggio dentro una bara nella stiva di una nave, del Vampirico Conte Orlok, dal suo Castello nei Carpazi, al Porto di Brema dove si diffonde implacabile la peste, già manifestasi sul veliero che trasportava il Conte. Solo una fanciulla dal cuore puro può liberare il mondo dalla pestilenza. Ma il suo intervento non sarà necessario perchè, distratto dalla ragazza, il conte si lascerà sorprendere dall’alba. Indimenticabile è la rappresentazione del Dracula disegnata da Murnau : la figura contorta e scheletrica, le lunghe unghie artigliate, gli occhi incavati, il suo inquietante modo di incedere, le rigide movenze di un non essere che ricorda in alcuni momenti un pipistrello o un insetto o una combinazione tra i due.
A differenza di altri capolavori espressionisti, in Nosferatu non ci sono fondali dipinti, case sghembe, scenografie artificiali. Il Castello è un vero castello in Slovacchia. Gli esterni sono in gran parte reali. Il contenuto horrorifico ed inquietante ci guadagna perchè si fonde con forti elementi di realismo. Infine Nosferatu è la rappresentazione della pestilenziale crisi che domina la Germania, ma percorre tutta l’Europa, l’irruzione di un violento elemento irrazionale nel tessuto della realtà borghese dell’ottocento. E’ la forza del male e l’impotenza umana di fronte a quest’ultima.
Nel 1979 Werner Herzog realizzò un’ottima versione del Vampiro, interpretato da Klaus Kinski, che pur incarnazione del male sembra vivere il suo stato di non morto con profonda insondabile tristezza.
Recensito da Massimo Smuraglia