
Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi proponiamo la recensione di The Wake, presente in catalogo su https://hodtv.net/TV
The Wake recensione – I peccati del passato tornano sempre alla luce.
Tyler, durante la guida sotto l’effetto di alcol, causa un tragico incidente: la morte di un ragazzino. Così Tyler, in compagnia del suo gruppo di amici composto da Casey, Ben, Ginger e Ashley, decide di partecipare alla veglia dedicata alla giovane vittima per poter espiare la sua colpa e andare avanti con la sua vita.
Nonostante sembri che Tyler riesca a fare pace con il suo passato, sia lui che il suo gruppo di amici iniziano a perdere lentamente conoscenza dopo aver bevuto dello champagne, per poi ritrovarsi legati a delle sedie e imprigionati in una delle stanze dell’abitazione dove si è svolta la veglia. Non appena vengono liberati si accorgono immediatamente di essere perseguitati da una figura armata di coltello e con il volto coperto da una spaventosa maschera. Temendo per la loro incolumità il gruppo, aiutato della Sig.ra Stevens, la madre del ragazzino ucciso nell’incidente stradale, cerca in ogni modo di sfuggire da quella casa. Ma con il passare del tempo Tyler e i suoi amici si accorgeranno che dietro alle persecuzioni dell’individuo in maschera si nasconde qualcosa di terribile collegato in maniera indissolubile all’incidente mortale in macchina.
Scritto da Faouzi Brahimi e Bryan Brewer (che interpreta Tyler) e prodotta dalla Lesson 1 Entertainment nel 2017, The Wake è un film indipendente capace di offrire alla spettatore qualcosa di originale, in grado di ribaltare le sue idee riguardo alla modalità narrativa del genere horror e la sua rappresentazione visiva degli eventi.
Purtroppo, a causa di gravi difetti nella caratterizzazione dei personaggi e di un mancato approfondimento in alcuni punti della linea narrativa principale, il film non riesce a esprimere tutto il suo potenziale.
La causa principale di difetti nella caratterizzazione dei personaggi, sono gli atteggiamenti incoerenti e irrealistici assunti all’interno della storia, i quali non solo confondono il pubblico, impedendo qualunque tipo di partecipazione o attaccamento emotivo nei loro confronti, ma riducono i personaggi a semplici macchiette incapaci di fornire al loro contesto narrativo qualche tipo di spinta.
Anche lo scarso lavoro di costruzione e di approfondimento della trama contribuisce in maniera significativa all’enorme spreco di potenziale del film. Infatti, non vengono chiariti in maniera sensata e specifica come quelle determinate azioni compiute dai personaggi riescano ad avere un certo impatto nell’andamento e nello sviluppo della linea narrativa principale, lasciando il pubblico confuso sulla comprensione degli eventi rappresentati e influenzando negativamente il suo interesse verso gli aspetti più specifici e interessanti della storia.
L’unica caratteristica in grado di risollevare la qualità del lungometraggio è la sua capacità di ribaltare in maniera originale le aspettative del pubblico. In particolare i lungometraggi il cui tema principale è il ritorno di un passato oscuro o di una terribile colpa nel presente, spingono lo spettatore a chiedersi se tutto quello che sta accadendo sullo schermo sia frutto di qualche forza esterna tangibile e reale, oppure no. Infatti, attraverso il continuo gioco tra passato e presente rappresentato tramite flashback, digressioni temporali e riferimenti impliciti sugli eventi svolti all’interno dell’ambiente narrativo, The Wake riesce a garantire una certa originalità che gli permette di risollevarsi qualitativamente dai suoi difetti.
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