
Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi proponiamo la recensione di Silent Retreat, presente in catalogo su https://hodtv.net/?idPr=WH96P
SILENT RETREAT RECENSIONE – Silent Retreat è un thriller del 2016 prodotto dalla Starko Entretainment, presente in lingua originale sulla piattaforma.
Girato per la maggior parte nella location di Big Bear Lake in California, il lungometraggio segue sei colleghi di una società di media che partono per un weekend in una destinazione isolata in mezzo ai boschi. Quando uno dei membri scompare, durante le ricerche scoprono che il rifugio in precedenza era un istituto psichiatrico, chiuso a seguito di alcune accuse di mala gestione.
Sebbene la struttura narrativa, come del resto la cinematografia, siano punti di forza del film, la gestione dei dialoghi e la presenza attoriale sono altalenanti. La prima parte del film è quasi tutta di character building, che però non viene tradotta in una performance del tutto solida da parte dei protagonisti.
La storyline è comunque piacevole, riesce ad intrattenere e coinvolgere lo spettatore, anche grazie ai giochi della telecamera che intensificano l’atmosfera incerta ed inquietante. Con il procedere dello sceneggiato, si ritrovano scelte interessanti delle inquadrature (con riprese ad ampio angolo o dal basso per intensificare l’effetto destabilizzante) e l’utilizzo degli specchi che rimandano al tropo del “doppio” presente già nella prima letteratura gotica, che sarà un fil rouge, assieme alla menzogna, di tutti i 91 minuti.
Riguardo all’utilizzo dei tropi della cinematografia dell’orrore, nel caso di Silent Retreat ne troviamo davvero molti, riproposti con audacia e senza paura nel contesto del lungometraggio, senza appesantirlo o renderlo troppo banale.
Nel complesso si tratta di un buon film, con alcuni jump scare ed un’atmosfera ben riuscita, in grado di intrattenere e soddisfare lo spettatore.
Leggi QUI la nostra ultima recensione.