
Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi proponiamo la recensione di Seeing Evil, presente in catalogo su https://hodtv.net/
Seeing Evil – Vedi oltre la paura?
Dopo aver subito un’aggressione per mano di alcuni sconosciuti ed essere stato colpito da un fulmine durante una forte tempesta, il giovane senzatetto Will acquisisce delle abilità fuori dal comune. Riesce a riprodurre perfettamente un brano al pianoforte, solo pochi secondi dopo il primo ascolto e senza alcuna esperienza alle spalle; può riparare in pochi minuti un computer portatile, subito dopo aver letto dei libri sull’argomento, oltre ad aver acquisito una straordinaria rapidità di calcolo.
Queste incredibili doti aiutano Will a trovare un lavoro come pianista presso un ricco committente e a riparare la turbolenta relazione con la sua ex compagna Carrie, ma con delle conseguenze pesanti. Will infatti, inizia ad avere delle terribili allucinazioni riguardo alla presenza di inquietanti figure simili a spettri, i quali iniziano a perseguitarlo e a insidiarsi pericolosamente nella sua nuova vita mettendo a repentaglio la sua sanità mentale e rivelando una terribilità verità all’origine delle sue abilità.
Il film è prodotto nel 2019 dalla casa di produzione indipendente Reaper Films e diretto dallo sceneggiatore Jason Henne e Christopher Leto.
Seeing Evil ha tutte le potenzialità per essere un prodotto interessante, grazie alla sua capacità di rappresentare con estrema accuratezza lo sviluppo del protagonista e la sua angoscia, ma per una serie di errori legati alla mancanza di audacia nella rappresentazione delle figure soprannaturali, la scarsa attenzione nell’approfondimento di alcuni elementi all’interno del contesto e l’utilizzo di un ritmo narrativo troppo lento e tedioso, il film non riesce ad esprimersi appieno.
Infatti, l’utilizzo di un ritmo narrativo lento e misurato ha contribuito enormemente a rappresentare la disperazione di Will nella sua drammatica condizione, insieme alla sua angoscia dovuta all’apparizione degli spettri, e questi elementi sono ancora più incisivi e di impatto grazie all’ottima interpretazione di Taylor Girard nei panni dell’omonimo protagonista. Ma il film non riesce a tenere il pubblico interessato agli eventi ed ad alimentare la curiosità per gli eventi, a causa della pesantezza con cui vengono rappresentati sullo schermo.
Anche gli evidenti errori nella rappresentazione degli elementi narrativi all’interno del film, come la scarsa caratterizzazione dei personaggi secondari che risultano privi di valore nella narrazione e lo scarso approfondimento di alcuni aspetti della trama – come il frettoloso colpo di scena sviluppato con poca accuratezza negli ultimi venti minuti – minano seriamente il rapporto tra pubblico e film. Un’altra nota dolente è la rappresentazione delle figure spettrali, che non hanno spessore, nonostante il loro ruolo nell’evidenziare l’angoscia del protagonista.