
Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi presentiamo la recensione di Inner Land, presente in catalogo su https://hodtv.net/?idPr=WH96P
Inner Land Recensione –Regia di Vivian Papageorgiou
L’orrore del conformismo dietro i banchi di scuola
Una giovane insegnante si trasferisce in uno sperduto villaggio per poter lavorare nella tranquilla scuola locale, ma appena inizia a insegnare nella sua classe si accorge che all’interno di quell’edificio si verificano dei fatti inspiegabili.
Ogni volta che l’insegnante entra in classe il tempo sembra andare avanti di un’ora, nonostante il suo orologio indichi l’opposto, e ogni volta che cerca di dire o mostrare qualcosa ai suoi alunni, come la presenza di misteriosi disegni apparsi dal nulla sulla lavagna o il nome di un loro compagno di classe, questi negano fermamente la loro esistenza, creando un clima di ostilità e indifferenza.
Anche il corpo docenti ha un atteggiamento inspiegabilmente avverso nei confronti dell’insegnante, rimproverando il suo comportamento “inappropriato” nei confronti dello statuto della scuola e imponendogli di adeguarsi alle regole e alla mentalità dell’istituto, ignorando fermamente la serie di eventi sinistri che stanno accadendo all’interno della scuola .
Le cose inizieranno prendere una piega inquietante quando Yiannis, un alunno della classe della giovane insegnante che a differenza del resto dei suoi compagni riesce a vedere ciò che accade realmente all’interno della scuola, sparisce nel nulla, e sia gli alunni che il corpo docenti negano fermamente la sua esistenza.
Il film è scritto e diretto dalla regista greca Vivian Papageorgiou ed è vincitore della dodicesima edizione del concorso cinematografico indipendente Tabloid Witch Awards come Miglior cortometraggio Horror e Drammatico. Inner Land è una splendida metafora sul conformismo e su come la mentalità di gruppo riesca a mietere vittime, uccidendo attraverso la violenza o l’omologazione qualunque forma di contraddizione del pensiero. Quest’ultima è rappresentata come il più macabro dei destini, in quanto l’individuo perde la sua capacità di vedere la realtà dei fatti e le incongruenze che caratterizzano il comportamento e il modo di pensare del gruppo .
Le atmosfere angoscianti e la sensazione di essere intrappolati in un mondo dove è impossibile sopravvivere senza rimanere vittima del branco e delle sue inflessibili regole ricordano in maniera esplicita alcuni elementi significativi del celebre film del regista statunitense George A. Romero La notte dei morti viventi. La protagonista infatti, deve affrontare una massa inarrestabile di creature dall’aspetto umano di cui è impossibile avere un confronto alla pari. A differenza del capolavoro di Romero, nel quale furono utilizzati degli effetti di illuminazione e di colorazione tipici del periodo in cui è stato prodotto il lungometraggio, in questo film l’utilizzo di una tonalità di colore e di illuminazione fredda e tendente al grigio è stata utilizzata apposta per rendere più esplicito il clima di morte. Quest’ultima è intesa come la fine dell’individualità e il modo di pensare autonomo che aleggia nella scuola, e dell’inevitabilità del destino della protagonista e di chi ha la sfortuna di ribellarsi a questo terribile status quo.
Il ritmo narrativo lento e sostenuto di Inner Land riesce a trasmettere allo spettatore una sensazione di estraneità e di angoscia, rimanendo allo stesso tempo nei 18 minuti di svolgimento degli eventi narrativi.
Nonostante siano presenti dei piccoli difetti all’interno della narrazione, come per esempio la mancanza di alcuni approfondimenti del background dei personaggi e dell’ambiente in cui si svolgono gli eventi, Inner Land è la dimostrazione di come si può produrre un film stilisticamente di grande impatto simbolico e rappresentando in maniera semplice ma diretta delle tematiche attuali e profonde, con l’utilizzo di pochi effetti visivi ma ben congeniati e che possano entrare nella mente del pubblico e segnarlo in maniera incisiva .
Marta Quitadamo
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