HODTV: “Inbred” – Recensione

Written by Chiara Volponi

Giugno 29, 2022

Inbred Recensione

Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi proponiamo la recensione di Inbred, presente in catalogo su https://hodtv.net/?idPr=WH96P

 

Inbred, lungometraggio horror splatter/comico scritto e diretto dal regista inglese Alex Chandon e presente su HODTV che nel corso degli anni ha trovato la sua fama insieme ad una buona parte di estimatori.

Due assistenti sociali portano un gruppo di ragazzi delinquenti a fare una gita nello Yorkshire, nella campagna desolata inglese, presso la cittadina di Mortlake. Già le premesse non sono positive: il paese appare abbandonato; il cottage nel quale risiedono si scopre essere un ex manicomio chiuso negli anni 70, ma soprattutto, la gente del posto appare tutt’altro che amichevole.

Il primo errore che il gruppo commetterà infatti, sarà quello di entrare al “Dirty Hole”, letteralmente lo sporco buco, locale di ritrovo della cittadina. Già il nome del locale potrebbe essere il sottotitolo nonché cornice del film, poiché lo sventurato gruppo entrerà in un vortice di sangue e sporcizia dal quale non riuscirà più ad uscire.

Qui fanno la conoscenza dei paesani, tutti con evidenti deformazioni fisiche e mentali, e della loro guida nonché capo di Mortlake. Da questo momento, una serie di scelte sbagliate e un po’ di sana cattiveria da parte degli abitanti della cittadina, porteranno i due assistenti sociali e i ragazzi verso morti atroci.

In Inbred tutto è sporco: la birra sa di piscio, i ciccioli di maiale sono pieni di peli, la maggior parte delle location in cui si svolge il film sono stalle luride e treni abbandonati; gli abitanti di Mortlake sono sporchi, deformi e fortemente arretrati ed infine, le morti che subiscono i ragazzi insieme ai loro assistenti sociali sono atroci, splatter e totalmente assurde.

Sì, perché le effrazioni e i problemi comportamentali dei ragazzi sembrano barzellette in confronto a ciò che i villici commettono su di loro.

Gli omicidi e le torture si trasformano letteralmente in un teatro di agonie messo in scena con tanto di pianoforte dal vivo e occhialini 3D indossati dal pubblico in un climax di follia ed assurdità.

Inbred è un carosello splatter condito con una tipica comicità inglese che si regge completamente sulle scene di violenza, fortissime ed esplicite. Proprio per questo motivo il punto di forza del film è il reparto del trucco prostetico: teste mozzate, sangue che sgorga a fiumi, arti tagliati… In questo film c’è tutto ciò che un amante dello splatter può desiderare, con una strizzata d’occhio a Non Aprite Quella Porta e Le Colline Hanno gli Occhi. Tutto ciò senza mai prendersi troppo sul serio, ed è questo il punto di forza di Inbred.

“Inbred”, significa qualcosa che è innato nel carattere di una persona, come se appartenesse alla propria stirpe. Allo stesso tempo però, con il termine “inbred” si indicano anche quelle famiglie che sono incrociate tra loro. Questo duplice significato può voler indicare sia un’innata predisposizione alla cattiveria delle persone del posto, ma anche al fatto che i paesani possano essersi incrociati tra loro, e da qui deriverebbero le loro deformazioni e i loro problemi mentali.

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