Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi proponiamo la recensione di Gracie, presente in catalogo su https://hodtv.net/?idPr=WH96P
Gracie Recensione – Solo una notte per salvare due vite.
Segnata da un passato doloroso e traumatico, la giovane senzatetto Gracie decide di suicidarsi dal Waterloo Bridge per porre fine alle sue sofferenze, ma all’improvviso viene fermata da una ragazza di nome Ellie, che sta cercando aiuto per sfuggire da un misterioso inseguitore. Ellie è una vittima di un gruppo di criminali che l’aveva rapita dalla sua città natale e l’ha costretta a prostituirsi attraverso il ricatto e le minacce e vuole ritornare a casa per fuggire una volta per tutte alle persecuzioni e alle violenze dei suoi aguzzini. Mossa a compassione e a empatia nei confronti della ragazza in fuga, Gracie decide di metterla in salvo percorrendo delle strade secondarie di Londra in modo da seminare permanentemente il suo inseguitore e trovare un modo per riportarla a casa sana e salva. Sfortunatamente le due donne vengono scovate del gruppo criminale e rinchiuse una stanza senza uscite all’interno di una barca, in attesa di essere vendute a un facoltoso cliente.
Ci vorrà tutta la loro forza di volontà per fuggire dalle grinfie dei loro sequestratori e conquistarsi la libertà, e per Gracie sarà un’occasione per affrontare i demoni del suo passato e ritrovare la pace desiderata.
Prodotto dalla casa di produzione indipendente 23 Films nel 2018 e diretto dalla regista inglese Jane Alexandra Foster, Gracie è un Thriller originale capace di scavare nel profondo dell’interiorità dei suoi personaggi evidenziando l’atmosfera cupa del contesto narrativo attraverso una rappresentazione intimistica dell’ambiente in cui si sviluppa la vicenda, creando un lungometraggio unico del suo genere.
Questa particolarità nella rappresentazione dell’interiorità dei personaggi, nello specifico di Gracie, è resa ancor più evidente attraverso l’utilizzo di un illuminazione soffusa per creare un netto contrasto con l’oscurità avvolgente e angosciante della vita notturna di Londra, permettendo di creare un impatto visivo accattivante.
Anche il rapporto tra Gracie ed Ellie è rappresentato molto bene, risaltando entrambi i personaggi. Lo sviluppo del loro legame,dapprima caratterizzato dalla prigionia, si evolve in qualcosa di nuovo, ed entrambe riescono ad acquisire il coraggio necessario per contrastare i loro aguzzini.Soprattutto Gracie ha un arco di sviluppo maggiore, poiché che le viene concessa la possibilità di affrontare a viso aperto i traumi e le vicissitudini che l’hanno portata a contemplare il suicidio, facendola rinascere interiormente.
Nonostante le ottime premesse, Gracie presenta alcuni difetti che compromettono in maniera significativa la qualità del lungometraggio e la relazione empatica tra il pubblico e i personaggi, come l’utilizzo di una voce narrante durante i flashback della protagonista o della scarsa caratterizzazioni di alcuni personaggi secondari.
Tutto ciò non sminuisce in alcun modo l’originalità in cui Jane Alexandra Foster riesce a riproporre una nuova rappresentazione del genere Thriller, raffigurandola in maniera più intima e soggettiva per garantire una maggiore tensione emotiva da parte del pubblico rispetto all’utilizzo di una singolare modulazione del ritmo narrativo tipici dei film tradizionali.
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