
Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi presentiamo la recensione di Ghost stories: Conversation with the dead, presente in catalogo su https://hodtv.net/?idPr=WH96P
Con la continuazione della regia di Dan T. Hall (leggi le precedenti recensioni del PRIMO e SECONDO capitolo), e la produzione a cura della Vizimo Films inc., il lungometraggio esce nel 2011 ed è disponibile sulla piattaforma in lingua originale.
L’horror documentario si apre con una citazione dal libro Odissea nello spazio, prima di catapultare lo spettatore a Fowler City, in Indiana, con il primo footage dell’episodio. Il familiare team di esperti del paranormale si avvale di testimonianze ed EVP per presentare le storie degli spiriti del Fowler Theatre.
Viene presentata poi la storia suggestiva ed inquietante del Witches Castle, con la maledizione che corrompe quelle terre da tempi immemori e continua fino ai giorni nostri. Il team durante la notte riesce a mettersi in contatto con la presenza di una giovane, che in passato era stata brutalmente torturata sul luogo. La sequenza è particolarmente coinvolgente ed inquietante grazie alle tracce audio e a alle immagini nitidissime.
Il viaggio prosegue con la storia disperata di alcuni spiriti intrappolati in una casa, costretti a ripetere in eterno, notte dopo notte, il momento precedente alla loro dipartita.
Il team si dirige poi a Benton County, in Indiana. Qui, la prigione della cittadina è infestata dagli spiriti dei residenti, morti di morte ingiusta e violenta. Oltre ai luoghi più conosciuti, che abbiamo citato poco sopra, vengono presentate storie di hauntings più comuni. Fra queste vi sono storie di presenze in negozi, case e siti privati, documentate grazie a testimonianze dirette ed evp (fenomeno delle voci elettroniche paranormali). Rispetto a quelli del primo episodio, sono tecnicamente e qualitativamente migliori, anche nella presentazione durante lo screening time.
La conclusione lascia aperte tante delle domande che la presentatrice, Sarah Mynett, si è posta nel corso dei tre episodi, lasciando intendere che il mondo dei defunti avrà sempre molti più segreti di quanti i viventi potranno mai rivelarne, dando perfettamente senso alla citazione che viene fatta in apertura al film.
Conversations with the dead è sicuramente il prodotto più complesso della serie, piacevole, mai esagerato nelle storie o nelle teorie presentate. Degna conclusione della saga delle Ghost Stories, è un ottimo prodotto, che porta migliorie nei punti comuni ai tre film senza denaturare il desiderio di scoperta più umano e scientifico alla base della volontà del regista.
Michelle Bianchetti
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