
Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi proponiamo la recensione di Deadly Intent, presente in catalogo su https://hodtv.net/TV
Deadly Intent recensione – Il lato oscuro della perdita.
Dopo la terribile morte di Steve, un soldato che aveva prestato servizio in Afghanistan, sua moglie Bryony -ormai divenuta vedova – e il figlio James fanno fatica ad affrontare il lutto e vivere normalmente le loro vite.
In particolare è il giovane James quello che ha subìto profondamente la perdita del padre, chiudendosi in se stesso e rifiutando con fermezza qualsiasi tentativo di contatto con la madre, dedicandosi esclusivamente alla simulazione di inquietanti scene di morte con i suoi soldatini di plastica.
Lo strano comportamento di James, inclusa la serie di incidenti che iniziano a verificarsi in casa, come l’inspiegabile apertura dei rubinetti del bagno e il movimento improvviso dei mobili della casa, spingono la preoccupata Bryony a trasferirsi brevemente da sua sorella Lisa, nella speranzo di potersi proteggere da eventuali pericoli e allo stesso tempo per trovare un modo di riavvicinarsi al figlio, ormai perso nel suo mondo di violenza e di dolore.
Sfortunatamente, gli stessi fenomeni iniziano a manifestarsi subito dopo il trasferimento e diventano sempre più violenti e inquietanti. Così, Bryony è costretta ad affrontare a viso aperto la minaccia per proteggere suo figlio, anche al costo di portare alla luce una terribile verità.
Prodotto dalla Inspired Toad Productions nel 2016 e diretto dalla regista inglese Rebekah Fortune – la quale ha vinto il premio il Premio del Pubblico al Edinburgh International Film Festival del 2017 con Just Charlie – Diventa chi sei, Deadly Intent è un lungometraggio in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore attraverso una lavorazione ben congeniata dei ritmi narrativi e una buon approfondimento della caratterizzazione personaggi.
Grazie alla modulazione lenta ma sostenuta del ritmo narrativo, i personaggi sono rappresentati in maniera tridimensionale e approfondita, così da permettere al pubblico di potersi immedesimare nelle loro difficoltà nell’affrontare le loro tragedie, senza pregiudicare la stretta connessione tra le tematiche del contesto narrativo e lo sviluppo della trama.
Il tema della perdita è un punto fondamentale nello sviluppo della trama e della caratterizzazione dei personaggi, in quanto permette di capire quanto la perdita di una persona cara possa avere un impatto profondo sul comportamento e il modo di relazionarsi con gli altri, come viene perfettamente illustrato dal drastico cambiamento di personalità di James e dalla difficile relazione tra lui e sua madre Bryony.
A differenza dei tipici film Horror e Thriller che trattano il tema della malattia mentale in maniera superficiale e relegandola a semplice segno particolare di un evento o di un carattere, in Deadly Intent è un componente fondamentale nella rappresentazione dei personaggi e dello sviluppo del contesto narrativo, in quanto gli effetti della sindrome post traumatica sulla psiche Steve rappresentano un scatenante degli eventi del film e della sofferenza interiore.
Questo insieme elementi dimostrano che non solo Deadly Intent è un lavoro perfetto e unico nel suo genere, ma è in grado di creare un rapporto di empatia con il pubblico grazie alla rappresentazione realistica degli effetti del lutto e della malattia mentale sul comportamento e sui rapporti famigliari.
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