
Per la rubrica in collaborazione con la piattaforma streaming horror HODTV oggi proponiamo la recensione di Almira, presente in catalogo su https://hodtv.net/
Della durata di 55 minuti e diretto da Takiro Jay O. Dulce, questo film racconta di come, a 5 anni dalla scomparsa improvvisa della giovane Almira, una studentessa di nome Iza stia cercando una stanza per accoglierla in vista dei suoi studi.
La primissima nota positiva é che in incipit il film contiene dei trigger warning, che, sebbene scontati, sono sempre piuttosto apprezzati anche per reindirizzare degli spettatori sensibili. Per il tema alla base del film é infatti necessario il trigger warning iniziale, in quanto l’argomento trattato e riportato anche in recitazione non é adeguato a tutti.
Già dai primi minuti, con un buon uso dell’interpretazione, degli effetti scenici e della regia, l’attenzione dello spettatore viene catturata piuttosto efficacemente. Ottima la sensazione di Unheimlich che si riesce a instillare e che permane per tutto il corso della visione.
Il film non ha la pretesa di scenari e set particolarmente dispendiosi: la quasi totalità dello screening time si svolge all’interno della casa oppure nel corridoio al suo esterno. Eppure la gestione dello spazio é ben riuscita, rendendo la casa più che semplice ambiente un vero e proprio personaggio, custode dei segreti più reconditi della sparizione di Almira. Un discorso simile può essere fatto per gli effetti speciali, i pochi che vengono utilizzati sono semplici ed efficaci a contestualizzare il racconto e a dare quel pizzico di inquietudine necessario a un film dell’orrore.
Il disvelamento delle trame é rapido, incalzante, con i pezzi che velocemente si incastrano tra loro, sempre più disturbanti. In definitiva Almira é un buon film, che lascia addosso qualche brivido e soprattutto una certa soddisfazione.
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