
“Per me la definizione horror è poco attraente, perché implica sempre qualcosa di osceno, disgustoso e brutto, il che fa pensare a qualcosa che le persone non vorrebbero vedere. Io preferisco la definizione shock, terrore, macabro, strano, grottesco, sovrannaturale… Posso usare moltissimi aggettivi.
Molti mi chiedono quanti film horror ho fatto. Solo uno. Le persone sono sempre sorprese quando lo dico, ma il primo Frankenstein (La macchina di Frankenstein, 1957), era un vero e proprio film horror, pieno di elementi rivoltanti, era orribile, nella stessa definizione di horror. Gli altri film li definirei più come delle favole evasive, fantasy, dei giochi con lo spettatore. So che le persone pensano che Dracula sia un personaggio orrorifico, ma io non lo penso. L’ho trovato un personaggio molto difficile da interpretare.”
Oggi, sei anni fa, il 7 giugno 2015, ci ha lasciati uno straordinario attore, Christopher Lee.
Lee, nato il 27 maggio 1922, è un attore britannico che nel 2009 fu insignito del titolo di Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico. Vanta una lunghissima carriera, ed è tuttora noto per i suoi ruoli da antagonista che hanno definito tutto il suo lavoro di attore. Ciò che lo ha reso indimenticabile come icona, e anche ciò che lo ha reso celebre a livello mondiale, è stata la sua interpretazione di Dracula nel film del 1958 diretto da Terence Fisher.
Dracula fu il suo trentaseiesimo film, ma soltanto questa pellicola gli permise di ottenere un ampio riconoscimento. A partire da questo momento Lee avviò una carriera lunghissima come attore in film horror, anche grazie alla Hammer Film, la casa di produzione britannica che dagli anni 50 ai 70 riportò al cinema una lunghissima serie di lungometraggi basati sui mostri della letteratura gotica. L’opera che lanciò la casa di produzione fu La maschera di Frankenstein, del 1957, in cui Lee recitava nella parte del mostro. Il successo del film non solo portò ad una rinascita della Hammer, che fino a quel momento non si era ancora fatta notare nel panorama cinematografico e che in più occasioni aveva rischiato la bancarotta, ma avviò Christopher Lee verso una carriera legata a doppio filo con i film dell’orrore. Dopo La maschera di Frankenstein, la Hammer Production decise di cavalcare il successo del film con altri nuovi prodotti e vari sequel. È proprio in questo momento che nacque il Dracula di Terence Fisher, nel 1958, e proprio con questa pellicola Christopher Lee divenne una star dei film della Hammer del periodo e la sua figura divenne indissolubile da quella dei personaggi dell’orrore da lui interpretati.
Lee nel suo ruolo di Dracula ha soltanto sedici battute in tutto il film, ed è presente per sette minuti in totale, ma ciononostante questa parte lo ha reso un’icona indiscussa del cinema dell’orrore, caratterizzando ed influenzando il suo intero percorso attoriale. Il lavoro che ha compiuto Lee sul suo personaggio e la caratterizzazione che gli ha dato, sono il frutto del suo successo. Il Dracula di Christopher Lee si discosta di gran lunga da quello interpretato da Bela Lugosi, le sue esplosioni di rabbia animalesca sono difficilmente accostabili ai gesti e alle movenze del Dracula del 1927, ma riesce a mantenere nonostante tutto una gradevolezza estetica e una tensione sessuale che viene manifestata ogni volta che il suo personaggio si accosta alle sue vittime femminili. La sua caratterizzazione del Dracula non lo rende dunque, solo un mostro orrorifico, ma anche una figura tremendamente affascinante (da qui si capiscono anche le parole dell’attore, che definisce Dracula non come un film horror vero e proprio) e questa dualità è la forza del suo personaggio. La potenza del film sta proprio in questo: ciascun secondo in cui è presente Lee nel ruolo di Dracula diventa iconico e viene sfruttato al suo meglio. Ogni momento in cui appare in scena è un evento, dalla sua prima apparizione nel salone del castello in cui i suoi passi non producono rumore, a differenza di quelli del personaggio di Jonathan Harker, ai primissimi piani in cui Dracula si rivela come mostro, con gli occhi iniettati di sangue e i canini sporgenti, fino all’iconica scena finale, nella quale ormai sconfitto, Dracula si polverizza di fronte alla luce del giorno, in un incontro/scontro con Van Helsing, interpretato da un altro indimenticabile attore, Peter Cushing.
Potremmo elencare moltissimi altri film che hanno reso la presenza di Christopher Lee indimenticabile, ma una su tutte, quella del conte Dracula, è riuscita a renderlo l’attore che tutti noi conosciamo ed è stato il suo punto di partenza per altri ruoli che hanno contribuito a fare di lui un personaggio indiscusso del cinema.